Appunti dopo l’incontro del 15 aprile
Il 15 Aprile il previsto incontro con l’azienda ha mostrato, ancora una volta, come pesi e misure per questo management rimangono relativi.
Ci hanno raccontato da una parte che forse stiamo uscendo dalla situazione molto complicata in cui, a seguito della vicenda ST-Ericsson eravamo precipitati: ve lo ricordate, correva il 2012, e la nostra azienda stampava una perdita “monstre” di 2,14 miliardi di dollari.
Ora, a seguito della nuova riorganizzazione e dei piani di riduzione del personale, saremmo pronti a ripartire e “spaccare il mondo”; abbiamo competenze, commesse e prodotti “vincenti”. Insomma non ci manca nulla, e, particolarmente in Italia, non vi sono e non vi saranno problemi! Evviva!!
Grandi cose, anche per gli investimenti: per l’M9 catanese si spenderanno soldi e si completerà la linea a 8” (forse), viene annunciata la partenza di una linea pilota a 12” ad Agrate per il 2017 (forse), i MEMS ritorneranno a riempire le linee di produzione nel 2017 (forse, ma solo all’80%).
Già, forse: è questo il refrain del nostro management. Forse tutto si concretizzerà se il mercato supporterà gli investimenti, se le variabili e le configurazioni astrali che si attendo si verificheranno. Altrimenti non se ne farà nulla!
Ma non per tutti sarà necessario aspettare: per soddisfare i voraci appetiti dei nostri senior manager ed azionisti i tempi sono già maturi.
Già, il mercato impedisce gli investimenti (e possiamo capirlo), ma perché, allora, il medesimo mercato e l’andamento della società non frenano anche la voracità di una parte della nostra azienda nella distribuzione dei dividendi? Dal 2012 ad oggi i dividendi ammontano a 1.5 miliardi di dollari, mentre nello stesso periodo le perdite ammontano a ben oltre 2 miliardi, per i soli emolumenti ai Senior manager (sono 26) si parla di 100 milioni, ed il solo CEO strappa un onesto 11 milioni e spiccioli.
Il 25 Maggio si deciderà di usare circa 210 milioni di dollari per remunerare gli azionisti: e non forse, ma sicuramente!
Noi, a differenza di altri, viviamo nel mondo normale, e siamo consapevoli che pasti gratis non ne esistono: qualcuno quella abbuffata dovrà continuare a pagarla: sono i 1400 esuberi che la nostra “caritatevole” azienda sta cucinando in questi giorni, sono gli oltre 5000 colleghi scomparsi dalla ST dal 2012 ad oggi, sono i nostri aumenti individuali, con i passaggi di livello “raffreddati”, o con riconoscimenti economici che assomigliano a mere mance, sono il blocco del nostro integrativo aziendale, sono il premio di produttività e redditività “massaggiato ad arte” per cancellarne, da ormai 6 trimestri, il 60%.
Sono e saranno i nostri sacrifici a pagare la loro abbuffata!
Ciliegina sulla torta del 15 aprile: alla richiesta supportata dalle buone aspettative italiane per il prossimo futuro di riaprire il tavolo di trattativa sul contratto di secondo livello, presentato oramai 2 anni fa e mai discusso, la direzione ci ha detto che sarà (forse) disponibile a discuterne solo alla conclusione della trattativa riguardante il contratto nazionale!
Per il giorno 20, abbiamo indicato 8 ore di sciopero: per il contratto nazionale e per quello aziendale; è, anche, occasione per una critica a scelte che sembrano avere come obiettivo l’indebolimento della nostra azienda.
Il 20 aprile siamo tutti chiamati a fare una scelta.
Ci sarà un presidio informativo all’ingresso per sensibilizzare tutti i colleghi.
Cornaredo, 19 aprile 2016 la RSU di Castelletto