Rieccoci ad affrontare l’ennesima ristrutturazione aziendale: 1400 esuberi, parte in Francia, parte in Asia e in America. Apparentemente non dovrebbero essere toccati i posti in Italia, anche se, facendo le somme, non tutto torna.
Sono qui invece i 600 colleghi che dovranno essere “ricollocati” in altre divisioni. Una divisione sparisce e le sue attività riallocate internamente. Per non parlare delle “sovrapposizioni” che questa fusione creerà. Ad oggi, dei particolari di queste modifiche nessuno ne sta parlando e, forse, non sono ancora chiari a nessuno.
Non è questa la prima volta che queste ristrutturazioni avvengono in ST: scorporo delle memorie, chiusura St-Ericsson, chiusura gruppo di automazione, smembramento dei gruppi ccds, chiusura ITCAD, solo per citarne alcune delle ultime.
Per chi queste cose le ha vissute, e sono tanti, si ricorderà di come tali questioni sono state fino ad oggi affrontate: competenze buttate; trasferimenti di sede; colloqui per cercare un posto di lavoro diverso; frustrazione nel capire che, nonostante quello che si dice sulla professionalità e sulla sua valorizzazione, improvvisamente “non vali più nulla”.
E magari sentirsi dire che non bisogna lamentarsi perché comunque un lavoro lo si ha ancora.
Ma questo può essere cambiato?
La risposta è semplice: o si subisce questa situazione o si tenta di unire le forze per modificarla. A noi, ingegneri e tecnici della STmicroelectronics, piacerebbe provare a percorrere la seconda strada. Tanto più che soluzioni individuali sono effimere a giudicare da analoghi processi di ristrutturazione che riguardano proprio in questo periodo anche ABB, Alcatel-Lucent-Nokia, ALSTOM, ecc.
Processi che vedono sempre più anche i lavoratori qualificati diventare costi “superflui” ed esuberi.
Certo la situazione generale non è favorevole, è in atto una ristrutturazione europea profonda, grandi trasformazioni anche degli stessi apparati produttivi sono in gestazione e poi una grande incertezza regna sovrana su tutta l’economia mondiale. Non si può stare tranquilli. Occorre impedire che ogni “fase” di ristrutturazione sia affrontata rimanendo isolati come singolo reparto o singolo sito produttivo, ma reagire da subito coordinando le nostre azioni e ragionando in ottica quanto meno Europea.
Di questo e anche di altro si parlerà nell’incontro del Coordinamento Ingegneri e tecnici. Una occasione in più per cercare di raccogliere a fattore comune le esperienze di colleghi anche in altri luoghi di lavoro milanesi.
SABATO 13 FEBBRAIO ore 15
Presso SALA CONFERENZE di VILLA LITTA
Viale Affori, 21 – MM3 (Affori FNM oppure Affori Centro)
Per informazioni e contatti: coordinamento.ingtec@gmail.com
BOLLETTINO DEL COORDINAMENTO INGEGNERI E TECNICI – Febbraio 2016